Nome dell'autore: VivArtena

A passo di Mulo

A passo di Mulo Passeggiare per le stradine di Artena è come fare un tuffo nel passato, un passato che qui sembra ancora vivo e presente in ogni angolo. In questo borgo unico, i vicoli sono totalmente pedonali, il che lo rende un luogo fuori dal tempo. Non ci sono macchine, non c’è traffico, solo il suono di un silenzio avvolgente che sembra cullare l’anima. Ma c’è un aspetto ancora più affascinante: ogni giorno, i muli percorrono queste stesse strade per svolgere un compito insolito e affascinante. Sono loro che, pazienti e fedeli, raccolgono la spazzatura, mantenendo viva una tradizione che si intreccia con la vita quotidiana degli abitanti. Questo rito quotidiano non è solo pratico, ma diventa simbolo di un ritorno alle origini, di un legame forte con la terra e le antiche usanze. Mentre i muli avanzano tra i vicoli, si respira un’aria di autenticità che è sempre più rara da trovare. È un piacere camminare tra le case in pietra, dove i profumi di cucina tradizionale si mescolano con l’odore della campagna circostante, ricordandoci quanto sia importante preservare la bellezza semplice delle cose. Artena è un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, permettendoci di assaporare ogni dettaglio, di riscoprire il valore della tranquillità e del gusto delle tradizioni. Che sia per una visita breve o un soggiorno più lungo, qui si impara a riconnettersi con una vita più semplice e autentica, immersi in un panorama che parla di storia e rispetto per la natura. Se non l’hai ancora fatto, vieni a scoprire Artena. Qui, il fascino di una tradizione viva e il silenzio che riempie i vicoli ti faranno riscoprire il piacere delle cose genuine. Roberto e Valeria

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L’accoglienza

L’accoglienza Ci sono delle parole che, più di tante altre, racchiudono in sé e suggeriscono un’intera tavolozza di  sensazioni  ed emozioni.  Una di queste è la parola Accoglienza: a pronunciarla e ad ascoltarla, suggerisce l’idea di braccia aperte pronte a stringerti, del sorriso di chi ti attende sulla soglia di casa, di un tavolo apparecchiato in attesa  dei commensali. Trascorrere del tempo in un  albergo, una pensione, o una casa vacanza, in qualsiasi posto insomma che non sia la propria casa, per quanto piacevole possa essere, non è esente da un sottile senso di nostalgia del proprio nido e il benessere che se ne ricava è direttamente proporzionale alla capacità di chi ti ospita di farti sentire a tuo agio. È qui infatti che l’Accoglienza, quasi incarnazione di un’antica divinità del focolare, si impone in tutta la sua importanza. Perché l’Accoglienza non è solo un benvenuto corredato da un sorriso stereotipato o  un mazzo di chiavi frettolosamente consegnato sulla porta; l’Accoglienza è l’insieme di tutti quei piccoli dettagli, talvolta impercettibili che, anche se inconsapevolmente, ti danno la sensazione di essere “a casa”. Ecco perché il lavoro dell’ospite, inteso come “colui che ospita” (definito più comunemente host) è così difficile e delicato e, a ben vedere, non si tratta affatto di un lavoro, bensì di una vocazione se non proprio di un’arte poiché non si svolge senza la capacità innata, che è quasi un dono, di far stare bene l’altro, cioè l’ospite, questa volta inteso come “colui che viene ospitato”. Non sarà neanche un caso che la parola ospite abbia questo duplice significato come se tra ospitante ed ospitato si suggellasse un patto di complicità basato per l’uno su una tacita richiesta di benessere e per l’altro sul sincero impegno a fornirglielo. Accoglienza significa dunque non solo aprire la porta e far entrare le persone, significa anche e soprattutto fare in modo che l’ospite non si senta mai un estraneo, significa essere all’ascolto dei suoi bisogni e delle sue richieste, garantire una presenza costante e discreta, significa, in definitiva mettere a disposizione ciò che si vorrebbe prima di tutto per sé stessi. Perché non basta accogliere le persone con un sorriso se quel sorriso non sottintende il calore di un abbraccio. Chi è andato anche una sola volta ad Artena, accolto da Roberto e Valeria, non può non aver riscontrato quanto sopra descritto perché in entrambi sono evidenti  quella vocazione all’Accoglienza,  quel sincero desiderio di far stare bene le persone, di farle sentire parte di un nucleo caloroso e ospitale, quella dedizione all’ospite che stimola il desiderio di tornare una volta ed un’altra ancora e sempre più spesso perché ancora oggi, in un mondo che sembra diventato sterile di emozioni genuine, la Gentilezza, in certi luoghi, regna ancora sovrana. Anamar

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Una sera ad Artena

Una sera ad Artena Ci sono talvolta dei momenti che assumono connotazioni  inaspettate, come quelle di una rappresentazione teatrale magistralmente riuscita. Così è stato l’altra sera ad Artena, in occasione dell’inaugurazione della Bottega di Valeria e Roberto. Come in ogni rappresentazione che si rispetti ci vuole prima di tutto un’ambientazione ed una scenografia. A quelle ha pensato il Centro Storico di Artena, con le sue stradine tortuose che si inerpicano su per la rocca, rallentando il passo anche dei più intrepidi non per farli stancare bensì per costringerli gentilmente a fermarsi spesso ad ammirare una facciata, un balcone fiorito, un arco, un’iscrizione riferita alla storia del luogo o alle vicende di un abitante del passato. Ci vogliono poi una storia e dei protagonisti, Valeria e Roberto, appunto, artenesi di adozione e membri attivi della comunità del luogo, con il loro impegno a ridare lustro e vitalità a questo piccolo gioiello incastonato nella pietra che molti anni fa li ha accolti ed ha conquistato il loro cuore. Valeria e Roberto appartengono alla categoria di chi ha compreso di avere una missione ed ha accettato di farsene carico ponendola al servizio del prossimo, affrontando sacrifici e superando ostacoli, mossi da quell’energia positiva che smuove le montagne e conduce direttamente alla realizzazione dei sogni. La loro fede in quello che fanno è incrollabile e la realizzazione dei loro progetti è la prova tangibile che chi vuole fermamente ottiene e realizza. Ci vuole qualche effetto speciale: ed ecco quindi le nuvole pretenziose che, come monelli dispettosi, piombano nel mezzo dei preparativi rovesciando il loro contenuto sui tavoli già apparecchiati, pensando di gettare chissà quale scompiglio, salvo poi battere in ritirata non appena realizzato che nessun loro sforzo riuscirà a guastare la festa; ed ecco i raggi di un Sole serale che, come un maestro di cerimonia, si incarica di scacciare gli importuni con un semplice dispiegamento di raggi prima di accomiatarsi anche lui in un tripudio rosso fuoco. Per dare vivacità alla nostra rappresentazione occorrono ovviamente attori e comparse. Ed erano molti l’altra sera: amici, conoscenti, concittadini che hanno risposto all’invito e si sono uniti ai festeggiamenti ritrovandosi in un’atmosfera di allegra e rilassata convivialità e partecipando ognuno a modo proprio alla buona riuscita della festa. Non è mancato nulla l’altra sera: il divertimento, l’allegria, il buon cibo e la musica, e perfino  la dolcezza degli amici a quattro zampe; ed a tratti non è mancato neanche il silenzio, brevi attimi di sospensione in cui ci si è fermati per ascoltare la lettura di una poesia o  per ammirare il tramonto. Il merito maggiore della buona riuscita della rappresentazione è però pur sempre del Regista al quale ognuno di noi, secondo il proprio sentire, darà un nome diverso. Mi accontenterò di chiamarlo La Vita, quella che fa sì che le persone si incontrino e, mosse da uno stesso intento, si riconoscano e decidano di proseguire la strada insieme, quella che, come un dono, ti offre amicizie ed affetti e ti fa improvvisamente diventare parte integrante di un progetto, di una comunità, di un sogno che si realizza, di un futuro che si disegna, ti invoglia a condividere quello che non avevi mai condiviso, ti fa scoprire quello che non pensavi di essere. E quando finalmente cala il sipario, al termine della rappresentazione, si torna a casa con un senso di appagamento e di gratitudine perché all’improvviso si realizza di aver partecipato a qualcosa di unico ed irripetibile, come lo è ogni momento  vissuto con il cuore aperto e pronto a ricevere tutto quello che l’Amicizia può offrire. Anamar

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Artena Ospita l’arte tessile di MaFILOgia

Artena Ospita l’arte tessile di MaFILOgia Da qualche giorno ormai nella famiglia di VivArtena in Casa Arco Scuro è arrivata una persona speciale, che ha deciso di rendere la casa un vero è proprio workshop creativo dove creare, esporre e vendere le sue meravigliose creazioni. Vi starete chiedendo chi è?Lei è Natascia in arte MaFILOgia.   Ma cos è maFILOgia?MaFILOgia è: Riflessioni intrecciate.Movimenti di fili che riportano alla Natura,all’espressione della memoria. Natascia crea accessori e capi d’abbigliamento con fibre naturali, interpreta in chiave contemporanea gli antichi mestieri della tessitura e della maglia. Tutte le materie prime utilizzate sono selezionate e sapientemente raccolte preservando il benessere degli animali coinvolti nel processo di tosatura. Tutti i capi che troverete sia all’interno delle esposizioni presenti in Casa Arco Scuro sia all’interno dello Shop online di MaFILOgia sono realizzati a mano, al telaio o con la tecnica dei ferri circolari. Piccola curiosità la tecnica dei ferri circolari permette di creare dei capi senza cuciture che quindi si adattano meglio alle diverse forme del corpo. Come dicevamo sopra, Casa Arco Scuro diventa perciò un magico luogo espositivo per conoscere le splendide creazioni di Natascia e per chi volesse, acquistarle.Natascia offre anche dei corsi di formazione individuali e di gruppo, di maglia e tessitura, per chi volesse imparare la sua meravigliosa arte, non dimenticate di chiedere! Le lezioni si possono prenotare per tutti i fine settimana e hanno una disponibilità limitata. Richiedi tutte le informazioni utili all’indirizzo mail mafilogia@gmail.com Guarda questo reportage speciale e scopri di più su Artena e La Bottega Vi aspettiamo tutti il 27 maggio dalle ore 16 alle ore 19 per l’inaugurazione ufficiale di apertura al pubblico; nella nostra ma anche un po’ vostra Casa Arco Scuro. Non riesci ad essere presente il giorno dell’inaugurazione? Contatta MaFILOgia aall’indirizzo mafilogia@gmail.com e prenota un appuntamento. Casa Arco Scuro si trova nel centro storico di Artena, piccolo ma caratteristico borgo medievale alle porte di Roma. Segui MaFILOgia sui Social e scoproi il suo SHOP Etsy Instagram Valeria e Roberto Innamorati di Artena e delle sue bellezze da tanti anni ormai abbiamo deciso di creare comunità e ricchezza, per permettere a tutti di conoscere attraverso il soggiorno nelle nostre meravigliose case e gli eventi alla Bottega, Artena. Siamo sicuri che una volta conosciuta amerete quanto noi questa meravigliosa e caratteristica  comunità, ed entrerete a far parte della famiglia di VivArtena. Condividi su:

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