artena

UN’AQUILA SOPRA LE PALLOTTE

UN’AQUILA sopra le “Pallotte” Per arrivare al centro storico di Artena, si deve salire per Via Garibaldi. La macchina è in prima, forse riuscirete ad ingranare la seconda, la salita è ripida e i san pietrini non fanno che peggiorare la situazione. Si passa attraverso il Borgo ed il centro storico ancora non si vede, ma superata la curva e sterzando a destra troverete davanti a voi l’imponente ARCO BORGHESE. Monumento importante, era anticamente la principale porta d’accesso al paese. Al centro della porta spicca lo stemma di un’aquila ad ali spiegate. L’arco ha una caratteristica particolare. Puoi passeggiarci sopra e noterai le caratteristiche palle di travertino, che gli artenesi chiamano le “PALLOTTE”. Questo arco ha sicuramente una storia antica ed importante, risale al 1600, ma non e’ per questo che e’ famoso tra gli Artenesi. Gli Artenesi lo amano e lo ricordano per le sue pallotte, per i momenti di tenerezza che i ragazzi, e non solo, si scambiano sulla sua terrazza, appoggiandovici sopra, per la meravigliosa vista che si estende a perdifiato nella valle antistante e che ti apre il Cuore. L’Arco per gli Artenesi e’ un monumento storico ma ancor di più un ricordo dei loro amori, di qualche abbraccio rubato o di qualche incontro appassionato. Un luogo per gli innamorati, dove incontrarsi e scambiarsi qualche bacio. Tant’è che vicino al monumento ai caduti sopra l’arco ora c’è un grande e colorato Cuore, e un ricordo a Romeo e Giulietta, patroni degli innamorati. Sono stati gli Artenesi a volerli, proprio per suggellare tutto questo. L’amore, la passione, i baci e gli abbracci sono molto più cari ai giovani Artenesi di ogni tempo, che non la storia dei monumenti su cui camminano, che è impersonale e forse un po’ lontana, mentre le loro vite sono accese, piene di Vita e di energia. Sono loro i protagonisti della loro storia. Gli Artenesi sono un popolo forte e vivo, che non si fa spegnere dal tempo, mantiene vivo le proprie tradizioni e le rinforza come può (vedi precedente post I CRISTI INFIORATI). Il Cuore posto sopra l’arco che spinge chiunque si trovi a passare, anche i forestieri, a fermarsi per un istante, a sedersi e scambiarsi un abbraccio e forse un bacio, a dimenticare i loro malanni e a vivere per un istante quell’amore che tutti cerchiamo. Ecco tutto ciò è caro agli Artenesi e può accadere anche a voi se andate alle Pallotte. E’ anche e soprattutto questo a rendere meraviglioso e unico l’Arco Borghese. VALERIA LEOPARDI Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

UN’AQUILA SOPRA LE PALLOTTE Leggi tutto »

ARTENESI SI NASCE

ARTENESI SI NASCE non ci si diventa Artena è un posto unico, veramente incredibile, fuori dal tempo e forse anche dallo spazio. Quando, arrivi in autostrada e la intravvedi in lontananza, inizi a percepirlo. Si erge arroccata su una collina. In inverno spesso è avvolta dalle nuvole. È fredda, umida, in pietra e fortificata capisci che è un luogo dove possono vivere in pochi. Se ne vedono i vecchi fasti, dalle mura del borgo, attraverso l’arco borghese, e dal palazzo borghese. Si intravvedono i resti della guerra, che ad Artena c’è stata veramente. In Piazza della Vittoria si trova la lapide ai caduti e alle bombe americane, di cui ho parlato nel precedente post UN GENERALE AMERICANO AD ARTENA. Artena è dura, è faticosa. È fatta di storie di persone semplici che si intrecciano nel suo passato che ne tessono le fila, come i capillari di un sistema nervoso. Perché Artena è soprattutto i suoi abitanti. Sono loro e le loro storie i protagonisti. Senza di loro Artena non esisterebbe. Le loro Vite ed il Paese sono cosi fittamente intrecciate da farne un tutt’uno. Artena e gli Artenesi sono una cosa sola. In questi anni ho conosciuto tanti Artenesi, persone diverse tra di loro ma accomunate da storie tremendamente autentiche, fatte di perseveranza, tenacia, fatica e tanta tanta resistenza. Gli Artenesi sono irriducibili, duri come le pietre del loro paese. Attraversano la Vita con una forza incredibile, che forse neanche loro sanno di avere, senza vanti e senza sfarzi, persone semplici e tremendamente concrete. Nei loro racconti a volte emergono storie che farebbero impallidire chiunque ma che qui sono storie normali. Chi si alza all’alba per andare a lavorare a Roma, chi accudisce le persone anziane, chi apre il suo negozio, chi fa il pane… Ad Artena ho conosciuto donne che affrontano giornate faticosissime e non si lamentano mai. Donne forti, con mariti, figli e nipoti. Le vedo instancabili, non si arrendono mai. Puliscono, badano alle persone anziane o malate, tornano a casa cucinano e pensano alla loro famiglia. Le loro case sono pulitissime. Io donna d’ufficio, dalle braccia flosce, le guardo e non capisco dove trovino tanta energia. Forse in un altro tempo ormai scomparso gli uomini erano così come gli Artenesi: tenaci, concreti ed incredibili. Dopo tanti anni ho capito che è vero. Artenesi si nasce e non ci si diventa mai. Con affetto Una Forestiera VALERIA LEOPARDI Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

ARTENESI SI NASCE Leggi tutto »

UN GENERALE AMERICANO AD ARTENA

UN GENERALE AMERICANO AD ARTENALa storia di Brad e di suo nonno R. Frederick Nei giorni scorsi abbiamo avuto ospite in una delle ns case, un signore americano, Brad, che partito dall’America era venuto appositamente a soggiornare ad Artena. Come spesso accade, mio marito Roberto, che molto è affabile e un gran chiacchierone, è entrato in confidenza con lui e ha organizzato un incontro. Abbiamo parlato con Brad di fronte ad un caffè e ci ha raccontato la storia di suo nonno, il Generale Maggiore Robert T. Frederick che passò per Artena e fece la differenza nella liberazione di Roma alla fine della seconda guerra mondiale. Raccontava le gesta di suo nonno come un eroe e confesso che inizialmente ero un po’ scettica nel pensare che suo nonno fosse così importante.  Ma poi mi sono documentata e ho scoperto che era tutto vero. Robert Frederick a soli 37 anni fu nominato generale maggiore e fu a capo della Prima Forza speciale americana denominata La BRIGADA DEL DIAVOLO. Arrivò in Italia da Napoli nel 1943 con il difficilissimo compito di liberare le città occupate dai tedeschi. Nella sua risalita verso Roma, passò anche per Artena dove mise la base della sua unità speciale all’interno di Palazzo Borghese. E’ tutto vero, infatti all’interno del Palazzo, scritti sul muro, si possono ancora leggere i nomi degli ufficiali e dei soldati che erano con lui in quel lontano 1943. Brad è venuto ad Artena per cercare le orme di suo nonno, lo sta seguendo in giro per l’Europa dove lui è passato, con il cuore pieno di amore e di ammirazione.  Quando ce ne ha parlato era visibilmente emozionato e si percepiva tutta la sua immensa stima. Ci ha detto: “Era un uomo piccolino di statura, ma quando camminava era così fiero, così sicuro di sé. Tutti i suoi sottoposti lo rispettavano perché organizzava operazioni militare che potevano sembrare azzardate, e in cui lui credeva veramente tant’è che partecipava anche lui nei combattimenti. Era veramente convinto di ciò che faceva, si prendeva cura del suo battaglione e  tutti lo rispettavano.” Brad ha scattato delle foto di Artena negli stessi luoghi in cui passò suo nonno, con una precisione incredibile. Ci ha mostrato la ricostruzione realizzata in cui le foto dei vicoli di Artena del 1943 si sovrappongono perfettamente a quelle attuali. Ascoltando il suo racconto mi e’  venuta un po’ di malinconia e anche un po’ di tristezza. Uomini così non ne ho mai conosciuti. Uomini di valore che combattono non per stessi ma per il bene Comune, che hanno degli ideali e che li perseguono con convinzione. Uomini che non agiscono per interesse personale, non si muovono solo per denaro o per potere, ma sono mossi da interessi superiori e da principi che la nostra società ha perso. Brad ci ha raccontato che quando partecipava ai raduni della prima forza speciale, i sopravvissuti andavano da lui in lacrime per ringraziare suo nonno (ormai scomparso) per ciò che aveva fatto per loro. Io non ho mai provato questo sentimento di gratitudine ma l’effetto che un uomo cosi’ ha su chi gli sta intorno e’ unico ed ineguagliabile, ed e’ quello di aprire il Cuore. Quando cio’ accade ci si unisce in obiettivi e ideali comuni, si diventa coraggiosi, fermi e liberi dalla paura. Voglio ringraziare Robert Frederick, anche se non l’ho mai conosciuto e Brad per avermi raccontato la sua storia e avermi fatto sentire cosa significa essere una persona di Valore. Valeria Leopardi Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

UN GENERALE AMERICANO AD ARTENA Leggi tutto »

I cristi infiorati

I CRISTI INFIORATI di Artena Viviamo nell’era del profano, della crisi della Fede e dello scetticismo. Un’epoca buia  la nostra in cui le chiese sono Vuote e dove, al posto dell’acqua santa, trovi spesso il detergente per le mani nell’acquasantiera. Eppure ad Artena non è così. Il terzo sabato di Maggio la Fede degli abitanti del Paese si accende in tutta la sua forza, in occasione della processione della Madonna delle Grazie.  Sopra il centro storico, dimora, all’interno della Chiesa di Santa Maria, la statua della Madonna delle Grazie veneratissima e amatissima dalla maggior parte degli Artenesi. La Chiesa di Santa Maria è una piccola chiesetta in cima alla collina, distrutta da un bombardamento americano durante la seconda guerra mondiale. In quel tremendo avvenimento, persero la vita tante persone e i frati, che avevano cercato lì un rifugio. Fuori la chiesetta, che fu ricostruita, trovate una stele ed un dipinto nella chiesa in memoria di quei terribili avvenimenti. Ieri ho incontrato Rossella, Artenese purosangue, e mi ha raccontato, emozionata, la leggenda che circonda la statua della Madonna. “Sai Vale, dopo i bombardamenti la Chiesa di Santa Maria fu completamente distrutta, morirono tutti. Alcuni Artenesi ritrovarono tra i detriti e la polvere, la Statua della Madonna, incredibilmente intatta! La Madonna si trasporta a piedi nudi e alcuni fedeli la seguono in processione scalzi. Io aspetto la Madonna, e mi commuovo, così come tanti altri Artenesi, solo nel vederla.” Artena e i suoi abitanti si distinguono anche per questo, non solo per la presenza dei muli nel paese (vedi precedente post  PASSO DI MULO). Puoi sentire gli Artenesi discutere tra di loro, bisticciare, prendersi in giro o anche farsi dei dispetti ma di fronte alla Madonna la venerazione è la stessa e riguarda tutti, dai giovani agli anziani. Quella della processione è una tradizione che non si perde, anzi che col tempo ha ripreso forza e vigore grazie ad alcuni abitanti che hanno fatto emergere dalle ceneri una tradizione quasi perduta, quella dei Cristi infiorati. La prima volta che li ho visti, non potevo credere che fossero portati da una persona sola! Sono pesantissimi. Imponenti, pieni di fiori e di legno massiccio che il Cristaro (l’uomo che trasporta il Cristo) infila nel suo cinturone di cuoio e trasporta per tutta la processione. Conosco personalmente alcuni Cristari, ragazzi e uomini veramente forti fisicamente, che amano la Madonna e la processione, ma soprattutto amano Artena e vogliono che il Paese e le sue tradizioni rimangano vive ed autentiche nel tempo, senza essere sporcate dalla modernità o corrotte da nuove abitudini. La tradizione dei Cristi Infiorati e’ antichissima e risale alla meta’ del 1800. Vengono adornati con i fiori di campo che crescono attorno ad Artena. La mattina all’alba gruppi di devoti vanno a cogliere i fiori che poi attentamente poggiano attorno al Cristo creando delle cornici meravigliose, fatte di simboli ricchi e decori di significato. Sono fiori semplici ma coloratissimi che rendono queste immagini sacre ancora più belle e misteriose. La Madonna esce dalla chiesa di Santa Maria portata in spalla e seguita dai Cristi e da tutta la popolazione. Cammina attraverso gli stretti vicoli del paese seguita dai canti dei fedeli che pregando chiedono aiuto e soccorso. L’atmosfera è unica ed irripetibile, si percepisce una dimensione sacra che ormai sta scomparendo e mi piace pensare che la Madonna veda lo sforzo e l’amore degli Artenesi e li ricompensi con una gratitudine infinita. Valeria Leopardi Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

I cristi infiorati Leggi tutto »

Piana della Civita

Piana della Civita: il respiro antico di Artena A un passo dal cuore del borgo, immersa in un paesaggio che toglie il fiato, la Piana della Civita ti aspetta.Qui, a circa 1 km dal centro abitato, tra i profili dolci dei Castelli Romani e l’ampiezza silenziosa della Pianura Pontina, la storia si intreccia con la natura in un abbraccio senza tempo. Salendo fino a 631 metri di altitudine, il panorama si apre all’infinito: dai Monti Prenestini alla Valle del Sacco, ogni sguardo diventa viaggio.E sotto i tuoi piedi, le tracce di un mondo lontanissimo riaffiorano come sussurri antichi.Passeggiando tra queste pietre, puoi ancora percepire la vita di un abitato che risale ai primi del V secolo a.C., arroccato in posizione strategica per dominare e proteggere la valle. Le mura poligonali, poderose e affascinanti, raccontano di mani sapienti che, secoli fa, hanno costruito difese poderose su circa 30 ettari di terra.Tra loro si apre la suggestiva Porta Scea, antico passaggio sul limite meridionale del pianoro, oggi riemersa e testimone silenziosa di un passato lontano. Ma le radici di questo luogo affondano ancora più in profondità.Un piccolo ritrovamento – un’ascia in pietra vulcanica – ci riporta addirittura all’età eneolitica, rivelando una storia che si perde nella notte dei tempi. E mentre esplori i terrazzamenti ordinati dell’antico abitato o scorgi tra l’erba le rovine della villa rustica romana, vissuta tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., il tempo sembra sospendersi.Ogni pietra, ogni scorcio, ogni vento che attraversa la Piana della Civita racconta un pezzo di umanità. Oggi, molti dei tesori rinvenuti in questo luogo straordinario sono custoditi nel Museo Civico “Roger Lambrechts” di Artena, pronto a svelarti, passo dopo passo, il filo invisibile che lega passato e presente. Vieni a camminare dove la storia respira. Scopri la Piana della Civita. Roberto e Valeria VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

Piana della Civita Leggi tutto »

Magia del Natale

La Magia del Natale nella citta’ presepe

La Magia del Natale nella Città Presepe Ad Artena il Natale è un’esperienza che scalda il cuore! Qui nel borgo medievale più grande d’Europa, ogni vicolo si anima di luci, presepi artigianali e profumi che richiamano le tradizioni della nostra terra. E noi, come comunità, siamo pronti ad accogliervi con il sorriso e il calore che solo un luogo autentico può offrire. Ecco mio marito Roberto, che con la sua simpatia e il suo talento, vi farà sentire subito a casa. Da noi troverete non solo ospitalità, ma anche delizie fatte in casa: Roberto prepara pasticciotti, crostate e un vin brûlé che scalda l’anima – ideali per un dolce momento di relax dopo una passeggiata tra i vicoli del borgo. Cosa vi aspetta ad Artena durante il periodo natalizio? Presepi artigianali: un viaggio tra arte e tradizione, con scene curate nei minimi dettagli. Eventi e mercatini: sapori, musica e artigianato per immergersi completamente nello spirito natalizio. Dolcezza e calore: una fetta di crostata, un pasticciotto appena sfornato e un bicchiere di vin brûlé vi faranno sentire coccolati come a casa. Venite a trovarci! Tra un presepe e un caffè caldo, non c’è niente di meglio che fermarsi a chiacchierare con chi vive e ama questo borgo. Prenotate il vostro soggiorno nelle nostre case vacanza VivArtena e scoprite quanto può essere magico un Natale trascorso tra storia, tradizione e amicizia. 💫 Vi aspettiamo con il sorriso e… una crostata pronta! Roberto e Valeria

La Magia del Natale nella citta’ presepe Leggi tutto »

A passo di Mulo

A passo di Mulo Passeggiare per le stradine di Artena è come fare un tuffo nel passato, un passato che qui sembra ancora vivo e presente in ogni angolo. In questo borgo unico, i vicoli sono totalmente pedonali, il che lo rende un luogo fuori dal tempo. Non ci sono macchine, non c’è traffico, solo il suono di un silenzio avvolgente che sembra cullare l’anima. Ma c’è un aspetto ancora più affascinante: ogni giorno, i muli percorrono queste stesse strade per svolgere un compito insolito e affascinante. Sono loro che, pazienti e fedeli, raccolgono la spazzatura, mantenendo viva una tradizione che si intreccia con la vita quotidiana degli abitanti. Questo rito quotidiano non è solo pratico, ma diventa simbolo di un ritorno alle origini, di un legame forte con la terra e le antiche usanze. Mentre i muli avanzano tra i vicoli, si respira un’aria di autenticità che è sempre più rara da trovare. È un piacere camminare tra le case in pietra, dove i profumi di cucina tradizionale si mescolano con l’odore della campagna circostante, ricordandoci quanto sia importante preservare la bellezza semplice delle cose. Artena è un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, permettendoci di assaporare ogni dettaglio, di riscoprire il valore della tranquillità e del gusto delle tradizioni. Che sia per una visita breve o un soggiorno più lungo, qui si impara a riconnettersi con una vita più semplice e autentica, immersi in un panorama che parla di storia e rispetto per la natura. Se non l’hai ancora fatto, vieni a scoprire Artena. Qui, il fascino di una tradizione viva e il silenzio che riempie i vicoli ti faranno riscoprire il piacere delle cose genuine. Roberto e Valeria

A passo di Mulo Leggi tutto »

L’accoglienza

L’accoglienza Ci sono delle parole che, più di tante altre, racchiudono in sé e suggeriscono un’intera tavolozza di  sensazioni  ed emozioni.  Una di queste è la parola Accoglienza: a pronunciarla e ad ascoltarla, suggerisce l’idea di braccia aperte pronte a stringerti, del sorriso di chi ti attende sulla soglia di casa, di un tavolo apparecchiato in attesa  dei commensali. Trascorrere del tempo in un  albergo, una pensione, o una casa vacanza, in qualsiasi posto insomma che non sia la propria casa, per quanto piacevole possa essere, non è esente da un sottile senso di nostalgia del proprio nido e il benessere che se ne ricava è direttamente proporzionale alla capacità di chi ti ospita di farti sentire a tuo agio. È qui infatti che l’Accoglienza, quasi incarnazione di un’antica divinità del focolare, si impone in tutta la sua importanza. Perché l’Accoglienza non è solo un benvenuto corredato da un sorriso stereotipato o  un mazzo di chiavi frettolosamente consegnato sulla porta; l’Accoglienza è l’insieme di tutti quei piccoli dettagli, talvolta impercettibili che, anche se inconsapevolmente, ti danno la sensazione di essere “a casa”. Ecco perché il lavoro dell’ospite, inteso come “colui che ospita” (definito più comunemente host) è così difficile e delicato e, a ben vedere, non si tratta affatto di un lavoro, bensì di una vocazione se non proprio di un’arte poiché non si svolge senza la capacità innata, che è quasi un dono, di far stare bene l’altro, cioè l’ospite, questa volta inteso come “colui che viene ospitato”. Non sarà neanche un caso che la parola ospite abbia questo duplice significato come se tra ospitante ed ospitato si suggellasse un patto di complicità basato per l’uno su una tacita richiesta di benessere e per l’altro sul sincero impegno a fornirglielo. Accoglienza significa dunque non solo aprire la porta e far entrare le persone, significa anche e soprattutto fare in modo che l’ospite non si senta mai un estraneo, significa essere all’ascolto dei suoi bisogni e delle sue richieste, garantire una presenza costante e discreta, significa, in definitiva mettere a disposizione ciò che si vorrebbe prima di tutto per sé stessi. Perché non basta accogliere le persone con un sorriso se quel sorriso non sottintende il calore di un abbraccio. Chi è andato anche una sola volta ad Artena, accolto da Roberto e Valeria, non può non aver riscontrato quanto sopra descritto perché in entrambi sono evidenti  quella vocazione all’Accoglienza,  quel sincero desiderio di far stare bene le persone, di farle sentire parte di un nucleo caloroso e ospitale, quella dedizione all’ospite che stimola il desiderio di tornare una volta ed un’altra ancora e sempre più spesso perché ancora oggi, in un mondo che sembra diventato sterile di emozioni genuine, la Gentilezza, in certi luoghi, regna ancora sovrana. Anamar

L’accoglienza Leggi tutto »

Una sera ad Artena

Una sera ad Artena Ci sono talvolta dei momenti che assumono connotazioni  inaspettate, come quelle di una rappresentazione teatrale magistralmente riuscita. Così è stato l’altra sera ad Artena, in occasione dell’inaugurazione della Bottega di Valeria e Roberto. Come in ogni rappresentazione che si rispetti ci vuole prima di tutto un’ambientazione ed una scenografia. A quelle ha pensato il Centro Storico di Artena, con le sue stradine tortuose che si inerpicano su per la rocca, rallentando il passo anche dei più intrepidi non per farli stancare bensì per costringerli gentilmente a fermarsi spesso ad ammirare una facciata, un balcone fiorito, un arco, un’iscrizione riferita alla storia del luogo o alle vicende di un abitante del passato. Ci vogliono poi una storia e dei protagonisti, Valeria e Roberto, appunto, artenesi di adozione e membri attivi della comunità del luogo, con il loro impegno a ridare lustro e vitalità a questo piccolo gioiello incastonato nella pietra che molti anni fa li ha accolti ed ha conquistato il loro cuore. Valeria e Roberto appartengono alla categoria di chi ha compreso di avere una missione ed ha accettato di farsene carico ponendola al servizio del prossimo, affrontando sacrifici e superando ostacoli, mossi da quell’energia positiva che smuove le montagne e conduce direttamente alla realizzazione dei sogni. La loro fede in quello che fanno è incrollabile e la realizzazione dei loro progetti è la prova tangibile che chi vuole fermamente ottiene e realizza. Ci vuole qualche effetto speciale: ed ecco quindi le nuvole pretenziose che, come monelli dispettosi, piombano nel mezzo dei preparativi rovesciando il loro contenuto sui tavoli già apparecchiati, pensando di gettare chissà quale scompiglio, salvo poi battere in ritirata non appena realizzato che nessun loro sforzo riuscirà a guastare la festa; ed ecco i raggi di un Sole serale che, come un maestro di cerimonia, si incarica di scacciare gli importuni con un semplice dispiegamento di raggi prima di accomiatarsi anche lui in un tripudio rosso fuoco. Per dare vivacità alla nostra rappresentazione occorrono ovviamente attori e comparse. Ed erano molti l’altra sera: amici, conoscenti, concittadini che hanno risposto all’invito e si sono uniti ai festeggiamenti ritrovandosi in un’atmosfera di allegra e rilassata convivialità e partecipando ognuno a modo proprio alla buona riuscita della festa. Non è mancato nulla l’altra sera: il divertimento, l’allegria, il buon cibo e la musica, e perfino  la dolcezza degli amici a quattro zampe; ed a tratti non è mancato neanche il silenzio, brevi attimi di sospensione in cui ci si è fermati per ascoltare la lettura di una poesia o  per ammirare il tramonto. Il merito maggiore della buona riuscita della rappresentazione è però pur sempre del Regista al quale ognuno di noi, secondo il proprio sentire, darà un nome diverso. Mi accontenterò di chiamarlo La Vita, quella che fa sì che le persone si incontrino e, mosse da uno stesso intento, si riconoscano e decidano di proseguire la strada insieme, quella che, come un dono, ti offre amicizie ed affetti e ti fa improvvisamente diventare parte integrante di un progetto, di una comunità, di un sogno che si realizza, di un futuro che si disegna, ti invoglia a condividere quello che non avevi mai condiviso, ti fa scoprire quello che non pensavi di essere. E quando finalmente cala il sipario, al termine della rappresentazione, si torna a casa con un senso di appagamento e di gratitudine perché all’improvviso si realizza di aver partecipato a qualcosa di unico ed irripetibile, come lo è ogni momento  vissuto con il cuore aperto e pronto a ricevere tutto quello che l’Amicizia può offrire. Anamar

Una sera ad Artena Leggi tutto »

it_ITITA
Torna in alto
Consent Management Platform by Real Cookie Banner