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IL GONFALONE e LA PRINCIPESSA

IL GONFALONEe la principessa Sabato mattina scorso ho incontrato in Piazza della Vittoria, Angelo, Membro del Direttivo dell’Ente Palio. La giornata era calda e lui tornava dalla “Mietitura del grano” di cui ho parlato nel precedente post La Cariola. Ci siamo seduti al Bar di Franco conosciuto dagli Artenesi come Monso’  e abbiamo bevuto una bibita fresca. Del Palio, di ciò che lo circonda, dei protagonisti e delle loro storie si conosce poco. O meglio gli Artenesi sanno tutto ma per noi forestieri rimane uno sconosciuto. In effetti se non si conoscono i retroscena, l’imponente organizzazione e come questa festa coinvolga tutta la popolazione, il Palio potrebbe apparire una manifestazione di Paese, imponente ma non speciale e sentita come lo è nel Cuore degli Artenesi. Tra un sorso e l’altro ho subito notato la luce negli occhi di Angelo brillare quando mi raccontava del Palio e delle sue vicende. Immagino la stessa scintilla si accenda in tutti coloro che vi partecipano, anche se magari con sfumature diverse. Angelo mi ha confessato di essersi avvicinato al Palio 29 anni fa,  prima con ritrosia poi con uno slancio sempre maggiore, finche’ è diventato per lui come una ‘droga’.  Angelo, come quasi tutti gli Artenesi coinvolti lavora e nonostante la sera torni tardi e forse stanco, abbia una famiglia e dei figli si è sempre dedicato con entusiasmo ed energia al Palio. Sempre più incuriosita ho cercato di capire cosa accendesse la sua passione e infiammasse il suo Cuore. Mi ha rivelato: “Partecipare all’organizzazione del Palio è come stare con gli amici in un ‘bar itinerante’. Ritrovi gli amici dell’infanzia che diventano i tuoi compagni di contrada con cui condividere gioie e delusioni.  Ci si prepara insieme, ci si allena, si da’ il proprio meglio, si gioca all’aperto, si organizzano pranzi e feste, si condivide tutto” Questo senso di connessione, di convivialità, basato su rapporti umani semplici ma orientati ad un fine comune: la partecipazione ai giochi e alla vittoria,  è qualcosa di ormai veramente raro. Noi persone di città non conosciamo l’aggregazione e viviamo in una società in cui si compete, non ci si fida del prossimo, e si vive isolati. Questo senso di compartecipazione ad uno scopo comune trapela nelle immagini degli allenamenti, delle gare e di tutte le attività che i membri della contrada svolgono insieme. Uniti per la Vittoria! Perché si alla fine di questo si tratta, vincere! La competizione tra gli Artenesi è altissima e la tensione per la Vittoria trapela negli occhi dei partecipanti. Puoi sentirla nelle urla degli Artenesi che tifano a squarciagola, in dialetto, per la loro contrada. Gli allenamenti iniziano 60giorni prima dell’evento. Si inizia quindi ufficialmente a inizio giugno, ma in realtà ci si allena ormai anche in inverno, al chiuso.  Le 10 contrade di Artena gareggeranno in tutti i  giochi del Palio, ed ogni atleta ormai ha pochissimo scarto per poter tagliare il traguardo per primo. Anno dopo anno, edizione dopo edizione la competizione si è fatta sempre più dura e vincere diventa sempre più questione di pochi decimi di secondo. I giochi sono molti, in totale 22, e parteciperanno tutti gli Artenesi coinvolti, bambini, ragazzi, adulti di tutte le età. In una festa che e’ unica nel suo genere. Al termine del Palio viene consegnato il drappo del vincitore chiamato “GONFALONE”. Ormai da due anni l’Ente Palio indice un bando di gara per soli artisti locali per la sua ideazione, creazione e realizzazione su tela. Quest’anno ha vinto l’idea di Alisea, una ragazza di 28 anni, artenese di nascita che vive nel centro storico. Alisea è un’artista molto preparata: Laureata all’Accademia delle belle arti di Firenze e poi a Roma. Ama la pittura e l’arte, anche se a volte è un percorso non facile. Le ho fatto i miei complimenti per avere avuto il coraggio di seguire la sua passione. E’ molto felice che molte sue opere siano commissionate dagli Artenesi ed ancor piu’ di aver vinto  il bando per la realizzazione del Gonfalone. Mi ha confessato: “ Per me e’ un orgoglio personale aver vinto il bando, perché nel Palio ci sono cresciuta e fare un lavoro che viene apprezzato dal tuo Paese è molto più gratificante che farlo per fuori”. Mi ha rivelato che Artena pullula di artisti e molte persone sono appassionate di arte. Artena è così, un mondo da scoprire, e più scavi e più trovi tesori nascosti. È un tutto indiviso con i suoi abitanti e la sua storia. Lo dimostra anche il tema del gonfalone quest’anno dedicato alla Principessa Borghese  – Niki – scomparsa pochi mesi fa. Queste attenzioni, queste delicatezze d’animo sono ciò che mi sorprende e che mi colpisce costantemente. Gli Artenesi sono duri e fermi come la roccia su cui poggia il loro Paese, tenaci, diretti e tremendamente pratici ma allo stesso tempo rivelano una delicatezza, una gentilezza e un’attenzione alle persone di un tempo che fu , che noi cittadini non conosciamo con i nostri rapporti inariditi e che possiamo riscoprire immergendoci in Artena e nelle sue incredibili e autentiche storie. La presentazione del Drappo che Alisea ha realizzato interamente con pigmenti colorati, su una tela di 2.00m di altezza ed 1.40m di larghezza  avvera’ ufficialmente il prossimo giovedì 19/07/2025 all’interno della manifestazione della Festa della Maddalena. Personalmente parteciperò all’evento. Voglio immergermi ancora di più in questo spirito del Palio, che mi stupisce passo dopo passo, con le sue storie, i suoi racconti, i suoi giochi, le sue tradizioni, le competizioni, le parole in dialetto e i delicatissimi equilibri su cui si poggia da ormai più di 30 anni senza perdere forza anzi, uscendone più rinvigorito ad ogni edizione. VALERIA LEOPARDI © Vivartena. Tutti i diritti riservati. È vietata la copia, anche parziale, di questo articolo senza autorizzazione. LA CARIOLA Il primo gioco del Palio ATTIVITA’ INFORMATIVA PROMOSSA DALL’ENTE – PALIO DELLE CONTRADE DI ARTENA Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Avvertimi via email in caso

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LA CARIOLA

LA CARIOLA Il primo gioco del Palio Per conoscere Artena, gli artenesi e le loro tradizioni non potete mancare al PALIO DELLE CONTRADE. Una festa imponente, che coinvolge tutta la popolazione. Trabocca di storia e delle tradizioni del Paese. Potrete vedere sfilare gli Artenesi nei loro meravigliosi costumi tradizionali, tenuti con una cura ammirevole e con un rispetto infinito. Per mesi prima del suo inizio, bambini, ragazzi e adulti sono coinvolti nei preparativi dei giochi. Durante i mesi di giugno e luglio mi è capitato di vederli allenarsi duramente e con tanto impegno, nei prati all’aperto, sudando sotto il sole. Questi giochi hanno il gusto di un passato ormai lontano e la forza di una tradizione contadina e verace, che solo gli Artenesi con la loro tenacia avrebbero potuto mantenere viva fin ai nostri giorni, rinvigorendola anno dopo anno, edizione dopo edizione (su questo vedi il mio precedente post ARTENESI SI NASCE). Quest’anno il palio si svolgerà per dieci giorni, da venerdì 1 Agosto per terminare Domenica 10, inclusa. Tutta la popolazione, suddivisa in contrade, gareggerà nei giochi per raggiungere la vittoria e ottenere il bellissimo il Drappo che la simboleggia. Ogni contrada è rappresentata dai suoi colori e dal suo stemma, ma soprattutto da coloro che ne fanno parte, che tifano con tutta la loro forza, impegno e passione per conquistare la Vittoria. Qualche giorno fa ho intervistato un membro del Direttivo, che partecipa al Palio sin quando sua figlia, oggi adulta, aveva 5 anni ed è nella segreteria del Palio dal 2020. Parlare con lui mi ha fatto capire l’intensità del sentimento che lega gli Artenesi al Palio. Lavora sodo tutto il giorno, ha una famiglia ma, come tantissimi Artenesi, ciò nonostante si dedica al Palio con dedizione, impegno e passione. Ci ha tenuto a sottolineare che : “Il Palio è una festa organizzata dalle associazioni di contrada a titolo volontario, non ci sono professionisti coinvolti.” A dimostrare quanto questa festa sia nel Cuore degli Artenesi che la custodiscono con gelosia e rispetto. Venerdi’ 01 Agosto, giorno d’inaugurazione, alle ore 19:30, i CAPITANI, spada in mano, accetteranno la sfida a nome della propria contrada e con la formula di rito, si impegneranno ad una competizione leale. A seguire si svolgerà il primo gioco : “LA CARIOLA” a cui partecipano due ragazzi e due ragazze per ogni contrada. I ragazzi devono affrontare un percorso a ostacoli, caricando e scaricando diversi materiali senza farli cadere dalla cariola. Il mercoledì successivo ci sarà la tradizionale “BATTITURA DEL GRANO” (in dialetto A VATTE JO RANO), dove si rievoca la tradizionale trebbiatura con i mazzafrusti ed il pelliccio (setaccio). I Mazzafrusti sono due bastoni di legno collegati da una cinghia, usati per colpire le spighe e liberare i chicchi. I partecipanti, con il setaccio, lanciano in aria il grano per far volare via la pula e ripulirlo. Il secondo venerdì ci sarà il PERCORSO DEL CONTADINO, un gioco simbolico. Si segue un anello che rappresenta il ciclo del pane, dalla terra alla tavola.  Le spighe raccolte vengono legate e caricate sull’asino dentro un sacco. L’asino parte da casa, raccoglie le spighe, le porta al mulino, dove prende un sacco di farina. Poi prosegue fino al forno, dove si cucina il pane. Poi prende le pagnotte e infine ritorna a casa.     Gli adulti si sfidano in una prova di abilità con l’asinello: una persona lo carica e l’altra lo scarica, anche qui cercando di non perdere nulla lungo il percorso. In questi tre giochi il co-protagonista è il GRANO. Ogni contrada utilizzerà tra i 200 ed i 250 fasci di grano, chiamati in dialetto “GREGNE” per gli allenamenti e lo svolgimento della gara. Sono gli stessi partecipanti ad andare a raccogliere i fasci per potersi allenare. Il grano viene acquistato da un contadino, e ogni contrada paga la parte che utilizza. Le foto degli Artenesi che raccolgono il grano con le falci sono splendide, raccontano gesti antichi di una semplicità ormai persa, posso sentire il calore del sole, il sudore sulla fronte ed il profumo dei campi di grano se le osservo intensamente. Ecco questi sono solamente alcuni giochi dell’evento. Il Palio dura per dieci giornate, quindi potete capire l’impegno degli Artenesi ed il loro amore per questa manifestazione. Vi consiglio di venire a vedere questi giochi di persona, ammirerete con stupore i meravigliosi abiti tradizionali, i vivaci colori delle contrade e tutta l’energia della festa. Sarete tuffati in una dimensione di un tempo lontano, che noi non abbiamo conosciuto e quindi non abbiamo neanche mai dimenticato, ma che fortunatamente gli Artenesi ricordano,  mantengono in Vita e lo fanno sopravvivere anche per noi Forestieri. VALERIA LEOPARDI © Vivartena. Tutti i diritti riservati. È vietata la copia, anche parziale, di questo articolo senza autorizzazione. ATTIVITA’ INFORMATIVA PROMOSSA DALL’ENTE – PALIO DELLE CONTRADE DI ARTENA Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Avvertimi via email in caso di risposte al mio commento. Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo. VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. 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UN’AQUILA SOPRA LE PALLOTTE

UN’AQUILA sopra le “Pallotte” Per arrivare al centro storico di Artena, si deve salire per Via Garibaldi. La macchina è in prima, forse riuscirete ad ingranare la seconda, la salita è ripida e i san pietrini non fanno che peggiorare la situazione. Si passa attraverso il Borgo ed il centro storico ancora non si vede, ma superata la curva e sterzando a destra troverete davanti a voi l’imponente ARCO BORGHESE. Monumento importante, era anticamente la principale porta d’accesso al paese. Al centro della porta spicca lo stemma di un’aquila ad ali spiegate. L’arco ha una caratteristica particolare. Puoi passeggiarci sopra e noterai le caratteristiche palle di travertino, che gli artenesi chiamano le “PALLOTTE”. Questo arco ha sicuramente una storia antica ed importante, risale al 1600, ma non e’ per questo che e’ famoso tra gli Artenesi. Gli Artenesi lo amano e lo ricordano per le sue pallotte, per i momenti di tenerezza che i ragazzi, e non solo, si scambiano sulla sua terrazza, appoggiandovici sopra, per la meravigliosa vista che si estende a perdifiato nella valle antistante e che ti apre il Cuore. L’Arco per gli Artenesi e’ un monumento storico ma ancor di più un ricordo dei loro amori, di qualche abbraccio rubato o di qualche incontro appassionato. Un luogo per gli innamorati, dove incontrarsi e scambiarsi qualche bacio. Tant’è che vicino al monumento ai caduti sopra l’arco ora c’è un grande e colorato Cuore, e un ricordo a Romeo e Giulietta, patroni degli innamorati. Sono stati gli Artenesi a volerli, proprio per suggellare tutto questo. L’amore, la passione, i baci e gli abbracci sono molto più cari ai giovani Artenesi di ogni tempo, che non la storia dei monumenti su cui camminano, che è impersonale e forse un po’ lontana, mentre le loro vite sono accese, piene di Vita e di energia. Sono loro i protagonisti della loro storia. Gli Artenesi sono un popolo forte e vivo, che non si fa spegnere dal tempo, mantiene vivo le proprie tradizioni e le rinforza come può (vedi precedente post I CRISTI INFIORATI). Il Cuore posto sopra l’arco che spinge chiunque si trovi a passare, anche i forestieri, a fermarsi per un istante, a sedersi e scambiarsi un abbraccio e forse un bacio, a dimenticare i loro malanni e a vivere per un istante quell’amore che tutti cerchiamo. Ecco tutto ciò è caro agli Artenesi e può accadere anche a voi se andate alle Pallotte. E’ anche e soprattutto questo a rendere meraviglioso e unico l’Arco Borghese. VALERIA LEOPARDI Lascia il tuo commento Annulla risposta Connesso come VivArtena. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* VIENI A TROVARCI Non ci piace proporre offerte standard, preferiamo personalizzare il tuo soggiorno sulla base dei tuoi desideri. Contattaci per costruire insieme il tuo soggiorno, pianificare un’attivita’, organizzare eventi o momenti di gusto Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo. Nome e cognome NomeCognome Indirizzo e-mailIl tuo messaggio Invia

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