Il BAMBINO del Palio
con la spiga in bocca
Sabato scorso 2 Agosto ho assistito alla imponente sfilata in Costume del Corteo Storico di Artena.
Tutta la rappresentazione ricorda l’episodio in cui Papa Paolo V nel 1615, venne in visita ad Artena invitato dal Cardinale Borghese.
Piazza della Vittoria era gremita di figuranti, ognuno rigorosamente vestito con gli abiti del tempo, con l’attenzione a tutti i dettagli come vuole il regolamento. I cavalli vestivano i loro paramenti, ai piedi i “coppi” a proteggere gli zoccoli e delle donne meravigliosamente vestite in costume sembravano delle amazzoni mitologiche.
Ogni contrada ha sfilato, in un ordine ben definito, come ho descritto nel precedente post LA CARRIOLA. Tutte e 10. In testa il gonfalone, poi il capitano di contrada con la sua spada, la coppia di nobili ed infine coppie di contadini con al seguito ragazzi e bambini.
Nonostante ci fosse Papa PAOLO V in visita ed il cardinale Scipione Borghese e meravigliosi vestiti dell’epoca, eleganti e sfarzosi, la mia attenzione è stata catturata da loro, dai bambini.
Li ho visti in abiti semplici partecipare e seguire il corteo come se fosse per loro la cosa più naturale e normale del mondo.
C’era chi portava la vanga, chi un forcone di legno, la carriola con le verdure dell’orto, chi la latta per il latte o chi semplicemente una spiga di grano sopra l’orecchio o sulle labbra.
Elementi di un mondo contadino ormai quasi scomparso, svanito e perduto forse anche dalle nostre memorie.
I bambini erano felici e sorridenti, tranquilli e a loro agio. Li ho visti correre, formare dei gruppetti, abbracciarsi e farsi gli scherzi con quella naturalezza e quella giocosità ormai rara e che in passato era la normalità.
I bambini non hanno bisogno di molte cose per divertirsi, forse non hanno bisogno proprio di niente.
La loro fantasia nel corteo si riaccende e li puoi vedere giocare e ridere, nei loro costumi contadini, non perché stiano recitando la loro parte, il loro ruolo che la finzione della rappresentazione scenica impone, ma perché per loro e’ normale così.
Ridere, correre, abbracciarsi, inseguirsi e giocare insieme è per loro Naturale.
Senza quell’isolamento che il mondo dei cellullari ha portato, senza quel bisogno di avere sempre di più che gli abbiamo insegnato e senza la paura dell’altro che ci spinge a controllarli, sempre e ovunque, e che ci fa sentire cattivi genitori se si annoiano.
Sono sicura che i bambini del passato, di quel lontano 1600, fossero come quelli che ho visto al Corteo e si comportassero allo stesso modo.
Sorridenti, con la spiga in bocca, aperti e connessi in una semplicità infinita. Non avevano pretese ed erano amici degli animali e della Natura.
Siamo noi ad essercene allontanati e facendolo, abbiamo trascinato i nostri figli con noi.
Ho sempre pensato che la felicità sia nelle cose più semplici ed i bambini del Palio me l’hanno confermato con la luce dei loro occhi ed i loro sguardi pieni di Vita.
VALERIA LEOPARDI
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