IL GONFALONE
e la principessa
Sabato mattina scorso ho incontrato in Piazza della Vittoria, Angelo, Membro del Direttivo dell’Ente Palio.
La giornata era calda e lui tornava dalla “Mietitura del grano” di cui ho parlato nel precedente post La Cariola. Ci siamo seduti al Bar di Franco conosciuto dagli Artenesi come Monso’ e abbiamo bevuto una bibita fresca.
Del Palio, di ciò che lo circonda, dei protagonisti e delle loro storie si conosce poco. O meglio gli Artenesi sanno tutto ma per noi forestieri rimane uno sconosciuto. In effetti se non si conoscono i retroscena, l’imponente organizzazione e come questa festa coinvolga la popolazione, il Palio potrebbe apparire una manifestazione di Paese, imponente ma non speciale come lo è nel Cuore degli Artenesi.
Tra un sorso e l’altro ho subito notato la luce negli occhi di Angelo brillare quando mi raccontava del Palio e delle sue vicende. Immagino la stessa scintilla si accenda in tutti coloro che vi partecipano, anche se magari con sfumature diverse.
Angelo mi ha confessato di essersi avvicinato al Palio circa 30anni fa, prima con ritrosia poi con uno slancio sempre maggiore, finche’ è diventato per lui come una ‘droga’. Fa l’idraulico e nonostante la sera torni tardi e stanco dal lavoro, abbia una famiglia e dei figli si è sempre dedicato con entusiasmo ed energia al Palio.
Sempre più incuriosita ho cercato di capire cosa accendesse la sua passione e infiammasse il suo Cuore.
Mi ha rivelato: “Partecipare all’organizzazione del Palio è come stare con gli amici in un ‘bar itinerante’. Ritrovi gli amici dell’infanzia che diventano i tuoi compagni di contrada con cui condividere gioie e delusioni. Ci si prepara insieme, ci si allena, si da’ il proprio meglio, si gioca all’aperto, si organizzano pranzi e feste, si condivide tutto”
Questo senso di connessione, di convivialità, basato su rapporti umani semplici ma orientati ad un fine comune: la partecipazione ai giochi e alla vittoria, è qualcosa di ormai veramente raro. Noi persone di città non conosciamo l’aggregazione e viviamo in una società in cui si compete, non ci si fida del prossimo, e si vive isolati.
Questo senso di compartecipazione ad uno scopo comune trapela nelle immagini degli allenamenti, delle gare e di tutte le attività che i membri della contrada svolgono insieme. Uniti per la Vittoria!
Perché si alla fine di questo si tratta, vincere!
La competizione tra gli Artenesi è altissima e la tensione per la Vittoria trapela negli occhi dei partecipanti. Puoi sentirla nelle urla degli Artenesi che tifano a squarciagola, in dialetto, per la loro contrada.
Gli allenamenti iniziano 60giorni prima dell’evento. Si inizia quindi ufficialmente a inizio giugno, ma in realtà ci si allena ormai anche in inverno, al chiuso.
Le 10 contrade di Artena gareggeranno in tutti i giochi del Palio, ed ogni atleta ormai ha pochissimo scarto per poter tagliare il traguardo per primo.
Anno dopo anno, edizione dopo edizione la competizione si è fatta sempre più dura e vincere diventa sempre più questione di pochi decimi di secondo.
I giochi sono molti, in totale 20, e parteciperanno tutti gli Artenesi coinvolti, bambini, ragazzi, adulti di tutte le età. In una festa che e’ unica nel suo genere.
Al termine del Palio viene consegnato il drappo del vincitore chiamato “GONFALONE”. Ormai da due anni l’Ente Palio indice un bando di gara per soli artisti locali per la sua ideazione, creazione e realizzazione su tela.
Quest’anno ha vinto l’idea di Alisea, una ragazza di 28 anni, artenese di nascita che vive nel centro storico. Alisea è un’artista molto preparata, Laureata all’Accademia delle belle arti di Firenze e poi a Roma. Ama la pittura e l’arte, anche se a volte è un percorso non facile. Le ho fatto i miei complimenti per avere avuto il coraggio di seguire la sua passione.
E’ molto felice che molte sue opere siano commissionate dagli Artenesi ed ancor piu’ di aver vinto il bando per la realizzazione del Gonfalone. Mi ha confessato: “ Per me e’ un orgoglio personale aver vinto il bando, perché’ nel Palio ci sono cresciuta e fare un lavoro che viene apprezzato dal tuo Paese è molto più gratificante che farlo per fuori”.
Mi ha rivelato che Artena pullula di artisti e molte persone sono appassionate di arte.
Artena è così, un mondo da scoprire, e più scavi e più trovi tesori nascosti. È un tutto indiviso con i suoi abitanti e la sua storia. Lo dimostra anche il tema del gonfalone quest’anno dedicato alla Principessa Borghese – Niki – scomparsa pochi mesi fa.
Queste attenzioni, queste delicatezze d’animo sono ciò che mi sorprende e che mi colpisce costantemente. Gli Artenesi sono duri e fermi come la roccia su cui poggia il loro Paese, tenaci, diretti e tremendamente pratici ma allo stesso tempo rivelano una delicatezza, una gentilezza e un’attenzione alle persone di un tempo che fu , che noi cittadini non conosciamo con i nostri rapporti inariditi e che possiamo riscoprire immergendoci in Artena e nelle sue incredibili e autentiche storie.
La presentazione del drappo che Alisea ha realizzato interamente con pigmenti colorati, su una tela di 2.00m di altezza ed 1.40m di larghezza avvera’ ufficialmente il prossimo giovedì 17/07/2025 in occasione della Festa della Maddalena.
Personalmente parteciperò all’evento. Voglio immergermi ancora di più in questo spirito del Palio, che mi stupisce passo dopo passo, con le sue storie, i suoi racconti, i suoi giochi, le sue tradizioni, le competizioni, le parole in dialetto e i delicatissimi equilibri su cui si poggia da ormai più di 30 anni senza perdere forza anzi, uscendone più rinvigorito ad ogni edizione.
VALERIA LEOPARDI